Museo Retico, tra storia e archeologia della Val di Non

Il Museo Retico, sorge nella periferia di Sanzeno, in località Casalini, racconta in modo sorprendente e significativo la storia dell'archeologia della terra della Val di Non.

Museo Retico

Riconoscimento editoriale: REDMASON / Shutterstock.com

L’edificio si trova poco prima di imboccare l’area naturalistica che porta al meraviglioso santuario di San Romedio. Il Museo Retico, inaugurato nel 2003, rappresenta il centro culturale più importante di questo straordinario territorio e conserva la preziosa collezione di numerosi reperti archeologici a partire dal 3000 a.C. fino all’epoca romana e i reperti dell’antica popolazione del Reti, rinvenuti proprio a Sanzeno, in seguito agli importanti scavi archeologici.

Il popolo del Reti, vissuto tra il VI e I sec. a.C, ha abitato buona parte del Trentino e l’area del Tirolo. La visita al Museo Retico è ricco di  importanti testimonianze del passato, l’ambiente è decisamente particolare e vi sembrerà di ritornare indietro nel tempo e rivivere un’atmosfera magica, legata alle radici profonde del nostro passato, tra emozione e suggestione al tempo stesso. Nel museo Retico, potrete visitare le innumerevoli produzioni artistiche del popolo del Reti, oggetti che vanno dai comune utensili, agli attrezzi antichi usati per il lavoro, fino agli oggetti sacri e di culto.

All’interno del complesso si sviluppa, inoltre, un altro percorso didattico chiamato “pozzo del tempo”, che espone i principali manufatti preistorici e ripercorrono sapientemente la storia della Val di Non, a partire dall’età del Neolitico, all’età del Rame per poi concludere con i reperti dell’età di Bronzo.

Il Museo Retico, propone anche percorsi alternativi e laboratori didattici interattivi per le scuole, che mirano in particolare a far capire il motivo della nascita di un museo, partendo dagli scavi archeologici e ad approfondire il modo in cui si svolgeva la vita in passato, ripercorrendo le attività antiche proposte nel museo, come la storica lavorazione dell’argilla, la tessitura, la vita religiosa e l’arte funeraria.

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