Si tratta di un bosco molto antico, già conosciuto dai latini come Lucus Jovis (bosco sacro a Giove) e legato a leggende di giganti. In passato questo bosco aveva querce, castagne e molte altre piante, era pure molto vasto, si estendeva dal versante orientale dell’Etna fino all’attuale provincia di Catania, era pure attraversato dalla strada consolare Pompea e quindi era un luogo molto importante per i commerci, motivo per il quale era spesso visitato da briganti, che sfruttavano la trama fitta del bosco e il suo complesso sistema di grotte per sorprendere i viaggiatori.
Ci sono molte storie che narrano di queste vicende di briganti, come quella del nobile magistrato catanesi Cosima Pepita, assassinato nel XVI secolo. Ma ci sono pure leggende che parlano di Giganti, ad es. nella Gigantomacchia di Claudiano si parla dei giganti caduti nel Lucus Jovis dopo aver tentato la scalata all’Olimpo per punizione di Zeus e degli Dei e un po’ ricorda la Torre di Babele.
Purtroppo il disboscamento è iniziato nel secolo XVIII, quando alcuni imprenditori acesi trasformarono parte del bosco in vigneti, cambiando per sempre pure l’idrografia del bosco. In seguito il bosco veniva smembrato poco a poco per far posto all’agricoltura e alle aree urbane.
Ma oggi cosa resta di questo bosco e di queste storie? Nonostante tutto, l’attuale bosco d’Aci rappresenta una rarità per la fascia pedemontano Etna e per alcune specie. Oggi è possibile osservare querce, cerri, castagni, allori, pistacchi, bagolari, lecci, olivastri, lentischi, euforbia, rose selvatiche e ginestra, anche se non così fittamente com’era una volta.
In alcuni punti del bosco si trovano pure altro tipo di piante, anche alcuni esemplari di piante erbacee rare. Bellissimo da visitare dopo le prime piogge autunnali, quando il sottobosco si veste di rosa per via dei ciclamini che vi crescono, la cui fioritura dura fino a dicembre; mentre che in primavera il sottobosco si tinge di bianco per via della crescita di una liliacea.
E a chi piace camminare, può arrivare vicino a Fleri, dove si trova parte di una fortificazione eretta intorno al 1675 per contrastare i francesi.