Monterosso Val d’Arda Festival sta per tornare l’appuntamento con la manifestazione dedicata alla scoperta del vino Monterosso e di tutto il territorio. Si torna a festeggiare il vino in presenza dopo l’arresto forzato a causa del covid e dell’emergenza sanitaria. Il festival avrà luogo il 23 ed il 24 aprile 2022 nel borgo medioevale di Castell’Arquato, eletto tra i Borghi più belli d’Italia che ha ottenuto oltretutto la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano.
Monterosso Val d’Arda Festival, borgo di Castell’Arquato
Monterosso Val d’Arda Festival Piacenza è più che orgogliosa di tornare in presenza con una manifestazione che pone al centro dell’attenzione il vino Monterosso e tutto il territorio con le sue imprese del luogo, per valorizzare il patrimonio eno-gastronomico. Il Festival è un’opportunità per rafforzare inoltre la rete delle organizzazioni che vogliono vivere e conoscere il borgo di Castell’Arquato, ricco di storia, di arte e di cultura. Nel corso dei due giorni della manifestazione diventa un vero e proprio contenitore perfetto per raccontare gli antichi saperi e sapori sia vecchi che nuovi coniugando la tradizione e l’innovazione come spiega Franco Ticchi Responsabile dell’organizzazione del Festival oltre che Presidente dell’associazione La Goccia APS.
La particolarità del vino Monterosso
Nel corso dell’edizione 2022 del Festival ci sarà la barricaia con degustazione, con abbinamenti vari a prodotti tipici piacentini, poi ancora cooking show, mostre a tempa, tante rassegne gastronomiche, presentazione del libro “Il brodo di Natale”. Il 24 aprile lo chef Stefano Marinucci sarà ospite della manifestazione e sarà lui a metter su un cooking show unico con i prodotti del luogo. Il vino Monterosso viene prodotte con le uve bianche unite già in fase di raccolta. L’uva è dotata di un corredo aromatico ricco e complesso, mix di aromi di arancio, cedro, limone, mandarino, rosa che ricordano un pò il Moscato e tanti frutti come pesca, albicocca, frutti tropicali, pompelmo, fiori come l’acacia, la fresia e la lavanda, note erbacee come pirazine, poi ancora salvia, note mielate, suggestioni speziate, minerale e idrocarburi.