E’ l’Isola di Dino, così chiamata forse per il tempio di Aedina dedicato a Venere che sorgeva sull’isola molto tempo fa…. O forse il nome deriva dal greco “dina”, che significa vortice, tempesta. E infatti, le acque a sud dell’isola erano spesso molto mosse e alquanto pericolose per chi si addentrava in mare. Era chiamata anche “Isola dei Conigli” per la massiccia presenza di questi animali.
L’Isola di Dino ha una superficie di circa 50 ettari e raggiunge un’altitudine massima di 100 metri. Dotata anche di un piccolo molo, di fronte a Capo dell’Arena, è recentemente stata trasformata in una stazione per yacht charter dall’imprenditore Matteo Cassiano, amministratore unico dell’Isola di Dino club.
Fra pochi giorni sarà possibile imbarcarsi dal campo boe antistante al meraviglioso isolotto per esplorare a bordo di confortevoli yacht paradisi naturali e paesaggistici di grandissimo valore turistico e attrattivo.
L’isola ha pareti a strapiombo alte più di 80 metri e altre scoscese, ricche di grotte come quella del “Monaco”, delle “Sardine” dove sono presenti stalagmiti, delle “Cascate”, del “Leone” e la più grande, la “Grotta Azzurra”.
C’è poi un’altra grotta, la più interessante, accessibile solo ai subacquei esperti: è la Grotta Gargiulo, situata a 18 metri sotto la superficie del mare che si sviluppa per decine di metri sotto l’isola, completamente sommersa.
L’isola di Dino è un luogo fantastico per fare escursioni in barca o per emozionanti immersioni subacquee. Anche la vegetazione non delude: incredibili foreste di gorgonie, la rara palma nana, il talittro calabro, il garofano delle rupi (Dianthus rupicola), e, in particolare, l’endemica Primula di Palinuro.