MONTECARLO – Da quasi un secolo proprietà della famiglia Pardocchi-Menchini, che l’hanno accuratamente restaurato, la Fortezza di Montecarlo è aperta al pubblico nei mesi estivi.
Le origini della Fortezza di Montecarlo risalgono probabilmente al XII secolo, ma la divenne importante nel 1331, quando il re Giovanni di Boemia e suo figlio Carlo (il futuro Carlo IV) aiutarono i lucchesi a scacciare i Fiorentini da Lucca. Venne poi costruito un nuovo borgo, che fu chiamato Mons Karoli, “il Monte di Carlo“, in onore del principe Carlo.
La Fortezza di Montecarlo rappresenta un bell’esempio di costruzione militare con elementi in stile medievale ma anche di altre epoche e stili successivi. Infatti, nel corso degi secoli, la Fortezza fu rimaneggiata e ampliata diverse volte, e nel XVI secolo Cosimo de’ Medici fece costruire l’imponente complesso di bastioni ad archetti fiorentini che si possono ancora oggi ammirare.
Anche se le strutture sono state continuamente modificate, nella parte più antica si trova ancora la porta di accesso al mastio e le feritoie usate per il controllo del territorio e per il lancio delle freccie e dei dardi; altre feritoie sono state allargate per potervi inserire le bocche di di cannone.
La parte della fortezza di epoca medicea invece è costituita da un sistema di grandi bastioni e terrapieni e una serie di cannoniere e caditoie (le buche nelle cortine da cui si buttavano addosso ai nemici pece, olio bollente e pietre), camminamenti, cisterne e un forno per la cottura del pane.
All’esterno c’è un bel giardino all’italiana, con siepi di bosso e piante di limoni, arance amare, acanto e anche la rara rosa antica.
Alla Fortezza di Montecarlo sono legate alcune leggende, come quella dell’apparizione della Madonna del Soccorso, su una delle due torri quadrate e per questo chiamata ora “Torre dell’Apparizione“. Si narra che nella notte del 24 gennaio del 1400, l’esercito pisano cercò di attaccare Montecarlo; improvvisamente, sulle mure della fortezza apparve la Madonna che fece diventare giorno con una grande luce, terrorizzando i pisani che fuggirono con tanta foga da annegare nel Leccio, che si era nel frattempo ingrossato ed aveva inondato la campagna circostante.
Altri aneddoti sono legati alla Seconda Guerra Mondiale, quando nei sotterranei della Fortezza venivano nascosti uomini, donne e bambini per proteggerli dai soldati tedeschi che rastrellavano la zona.
Un complesso, insomma, tra storia e leggenda!